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"Man in the middle": in memoria di Maurice Gibb

Maurice Gibb
(Pagina originalmente realizzata il 12 gennaio 2004. Ultimo aggiornamento: 11.01.2011)


Il 12 gennaio 2003, moriva a Miami, all'età di 53 anni Maurice Gibb, compositore, cantante, produttore, musicista polistrumentista. Maurice era fondatore e componente, insieme ai fratelli Barry e Robin, del gruppo musicale di cui si occupa questo sito, i leggendari Bee Gees.

Enzo & Maurice Gibb (2001, Londra)Oltre ad amare la musica dei fratelli Gibb, ho avuto il privilegio di incontrare due volte Maurice Gibb. La prima volta a Londra, nel febbraio 2001, in occasione della registrazione di uno special dal vivo di "Top of the Pops" e due mesi più tardi a New York, pochi minuti prima del concerto dei Bee Gees in uno dei più antichi teatri di Manhattan.
In entrambe le occasioni sono rimasto assolutamente colpito dalla simpatia, dalla gentilezza e dalla disponibilità di Maurice. Difficile credere di avere davanti una icona della musica pop-rock.
A Londra ricordo la differenza tra lui e Robin. Maurice mi abbracciò e si prestò con grande calore a posare per tantissime fotografie, mentre Robin, gentilmente ma con decisione, mi chiese di fare foto ed autografi molto velocemente e fuggì subito dopo.
Di quella notte magica ricordo anche il dopo-concerto, quando insieme alle amiche Elisabetta Mettuno e Claudia Ioele ci intrufolammo nel camerino di Mo, e sia sua moglie Yvonne che il figlio Adam ci sorrisero vedendo Maurice venirci incontro, stanco ma sempre affettuoso e gentile, di nuovo pronto a posare con noi.
Dell'incontro di New York, al "Bee Gees meet and greet" ricordo la sua espressione dapprima interrogativa e scherzosa nel chiedermi "...ma non ci siamo già visti quest'anno da qualche altra parte nel mondo?" Ma soprattutto ricordo la sua incredulità quando gli dissi che arrivavo dalla Sicilia. "Sicilia? Ma è davvero lontanissimo..." disse con un filo di voce guardando Barry che nel frattempo, insieme a Robin, commentava stupito un foglio che gli avevo appena propinato (per la cronaca era la stampa della pagina di questo sito dedicato alla somiglianza dei simboli della Sicilia e dell'Isola di Man). Toccai il cielo con un dito quando lui e Barry mi strinsero la mano dicendomi, da veri English gentlemen, "Thank you, sir" e lui ridendo aggiunse, "ma vedrai che il concerto ti piacerà..." Mi ero appena fatto un viaggio di circa 12 ore (tra volo da Palermo, sosta a Fiumicino, volo per NY 2 ore di dogana all'areoporto di NY, frenetica corsa in albergo e corsa in teatro) ma non dimenticherò mai quel sorriso... Gli risposi "You are the best", indicandoli tutti e tre sorridenti, ma l'idillio fu rotto da Carol Peters (una dei personal manager dei Gibb) che mi allontanò quasi di peso dalla scena, dicendomi di lasciare spazio agli altri fans...

Si comprende forse perchè la notte tra l'11 ed il 12 gennaio del 2003 io sono rimasto ininterrottamente col pc su internet ad aspettare inutilmente una buona notizia. Invece alle 5, 20 qualcuno da Miami mi ha spedito una mail in cui era scritto soltanto "Gone". Subito dopo qualcun'altro dall'America postava sul forum di Bee Gees Italy la terribile frase "Maurice is dead".
Per evitare (se già non ci sono cascato) ogni facile abuso retorico non voglio dilungarmi sulle mie sensazioni e sulle mie reazioni estemporanee di quella notte maledetta.
Ma quando, qualche giorno dopo, un notissimo fan inglese mi scrisse per comunicarmi (e a suo modo per congratularsi) che il mio sito era stato il primo a dare la notizia della morte di Maurice, avrei immediatamente cancellato ogni singolo file di Bee Gees Italy.

Ma chi era in realtà Maurice Gibb? Agli occhi dell'osservatore superficiale (ed ahinoi agli occhi della stragrande maggioranza dei giornalisti musicali italiani) Maurice era il Gibb meno importante nella storia dei Bee Gees. Niente di più sbagliato.
Al di là del suo talento e delle sue indubbie capacità vocali, compositive e strumentali, importantissime nell'economia del processo compositivo dei Bee Gees, Maurice era secondo molti colui (musicalmente e non) che teneva insieme i Bee Gees. Il collante, il "Man in the middle", il mediatore, il punto di incontro artistico (e forse anche interpersonale) tra Robin e Barry, che varie volte hanno dichiarato che quasi ogni canzone che loro iniziavano a scrivere e/o a cantare era poi finita solo con l'intervento di Maurice.
Eppure pare che i rapporti tra i tre fratelli, negli ultimi anni, specie dal punto di vista delle scelte economico-manageriali, non erano affatto idilliaci (come ha confermato Barry in una intervista al "New York Times" rilasciata nel novembre 2002 ma pubblicata dopo la morte di Mo).
Anche dal punto di vista prettamente artistico le divergenze si erano fatte pesanti (e lo avevamo notato anche in "This is where I came in", visto che in alcune canzoni addirittura i tre hanno evitato di fare insieme persino i cori...), incentivate da una serie di congiunture non proprio positive: la fine prematura delle attività promozionali di "This is where I came in"; i problemi con la Universal che portarono alla frettolosa ed infelice pubblicazione della raccolta "The Record"; l'annullamento del progetto del tour mondiale di sostegno al Greatest Hits, che si dice sia dovuto anche al "dopo 11 settebmbre" e che i maligni sostengono abbia provocato la risoluzione del contratto discografico con la Universal.
Pare che Maurice conoscesse pochi e vaghi dettagli del progetto solistico di Robin, mentre Barry addirittura criticò pubblicamente in negativo la riproposizione , in quell'album, di "Wish you were here" (originariamente contenuta in "One" e dedicata ad Andy).
Per la prima volta nella storia dei Gibb, Maurice non prendeva parte alla realizzazione di un album solista di uno dei suoi due fratelli, anche perchè, presunte o vere divergenze a parte, il buon Mo sembrò defilarsi dalla scena musicale dedicandosi ai suoi hobby (Paintball) e solo in parte alla carriera musicale dei suoi figli.

Nei primi dodici mesi dalla morte di Maurice pare che Barry e Robin abbiano ricevuto (e rifiutato, almeno temporaneamente) svariate proposte di tributi pubblici al fratello, da concretizzarsi con operazioni a sfondo prettamente commerciale, come ha confermato varie volte nel corso dell'anno Dick Ashby, il personal manager di Barry.
Tuttavia abbiamo tutti potuto constatare che le loro reazioni "pubbliche" sono state molto diverse.
Robin, come ha varie volte dichiarato, pur avendo immense difficoltà ad accettare la realtà, si è tuffato nel lavoro, intendendolo come una terapia per lenire il suo dolore. Ha avuto un 2003 molto intenso, con un album solista (il discreto "Magnet") che, pur non essendo stato un successo commerciale (Germania a parte, dove ha raggiunto la top 10), gli ha assicurato (e quindi anche ai Bee Gees) una buona visibilità sui principali media europei (ahinoi Italia esclusa...). In particolare in UK ha partecipato ad una trasmissione di successo dalla quale è scaturita una collaborazione col giovane cantante Alistair Griffin, la cover di "My Lover's Prayer" (Bee Gees, da "Still Waters", 1997) canzone che ha raggiunto il #5 nella classifica UK.
Barry, invece, si è completamente eclissato dalla scena pubblica. Nessuna intervista, nessuna apparizione radio-televisiva. Sappiamo che qualche mese fa ha ripreso a cantare, in preparazione allo show di beneficenza nel quale si esibirà a Miami il 28 febbraio 2004. Nel corso di quest'anno è stato descritto come "devastato" dalla perdita del fratello.

Ovviamente abbiamo assisitito pure a voci contraddittorie sul futuro artistico di Barry e Robin Gibb. All'inizio, il giorno dopo della morte di Maurice, in una intervista rilasciata in esclusiva alla BBC era stato proprio Barry a dire che "I Bee Gees non finiranno perchè Maurice non è più con noi". Ma qualche giorno dopo Robin lo smentì, in varie interviste, dichiarando che il nome "Bee Gees" doveva essere riservato nella storia a tutti e tre, facendo capire che lui e Barry avrebbero continuato a scrivere ed incidere musica ma non come Bee Gees. Nel corso dell'anno, in varie interviste Robin stesso ha fatto dietro-front sostendendo che sia lui che Barry hanno intenzione di continuare sotto il marchio del gruppo. L'impressione è però che ancora, dichiarazioni ed interviste a parte, i due non abbiano per niente le idee chiare sul loro futuro comune.
Sebbene possa essere interessante o importante il pensiero al futuro artistico dei Gibb (ci auguriamo tutti che scrivano ancora grande musica) non si può non concludere questo ricordo di Maurice senza sottolineare il grande senso di vuoto umano ed artistico che la sua scomparsa continua a causare.

Infine altrettanto inevitabile appare un accenno all'incresciosa (almeno in Italia) mancanza di "pubblica" attenzione e dovuto rispetto alla memoria di un così grande artista: l'assenza dei media è più che mai vergognosa ed ingiustificata, anche se forse alimentata dalla mancanza di commemorazioni cosiddette ufficiali (Memorial con i fans organizzati dalla famiglia e/o dall'industria discografica). Tuttavia è sembrata comprensibile (per la famiglia Gibb) la necessità di discrezione e l'assoluta mancanza di velleità speculative.

Negli anni successivi
alla scomparsa di Maurice abbiamo assistito dapprima ad una "lite pubblica" fra i due fratelli in merito proprio ad una serie di iniziative poste in essere da Robin per commemorare Maurice (un album di cover con grandi nomi come Paul Mc Cartney, serie televisive, documentari, etc), dai quali Barry ha dichiarato non essere mai stato coinvolto da Robin. Tutti questi progetti tuttavia non hanno mai avuto alcuna effettiva realizzazione.
Tuttavia, dopo avere evidentemente superato (o accantonato) questi litigi, nel febbraio del 2006 Barry e Robin hanno suonato dal vivo insieme per la prima volta dopo la morte di Maurice, a Miami, per beneficienza. La cosa si è ripetuta un altra volta a Londra, nel maggio del 2006.
Nel marzo del 2007 l'intera famiglia Gibb (la mamma, Barry, Robin, la vedova di Maurice & figli) hanno inaugurato a Miami un parco che la città statunitense ha voluto intitolare alla memoria di Maurice, il "Maurice Gibb Memorial Park". Nel 2009, a margine delle celebrazioni per il cinquantesimo anno dei Bee Gees, Barry e Robin annunciano di volere riprendere a cantare insieme e probabilmente a scrivere insieme nuovo materiale musicale. E a novembre del 2009, dopo più di 8 anni, ritornano in diretta "live" in TV in Inghilterra e negli USA...


La scomparsa di Maurice Gibb: tributi, reazioni & opinioni

Barry Gibb: "Maurice era una persona estremamente dolce. Ed era estroverso. Entrava saltellando in una stanza e la sua presenza si notava immediatamente. "Stai aspettando me?" ti avrebbe detto. Questo era Mo. ha portato una grande vivacità nel pop business, una vivacità ed un vigore mai negativi."

Robin Gibb: "Tutto quello che posso dire è che Maurice era proprio una delle più belle persone del mondo. Ed un uomo molto dotato. Ed è una perdita per il mondo. Era la persona più dolce e generosa che avresti mai potuto incontrare".

Brian Wilson (Beach Boys): "Era uno dei Bee Gees che preferivo perchè la sua voce era molto particolare. Ero felice di ascoltarlo, mi faceva stare bene. La sia voce aveva una goia che ti tocca l'amima. Da un punto di vista personale, adoravo il suo senso umorisitico e la sua vivacità. Era un vero amico. Ricordo quando ho cantato con i Bee Gees alla loro introduzione nella "Rock and Roll Hall of Fame". Cantammo la loro "Too Much Heaven". Fu per me un esperienza memorabile e qualche tempo dopo scoprii che per Maurice era stato lo stesso. Mi mancherà davvero".

Brian May (Queen): "Io ero e sono un grande fan delle creazioni musicali dei Bee Gees che coprono più di 30 anni della musica pop. Io apprezzo soprattutto le prime loro canzoni. 'Massachusetts,' 'To Love Somebody,' 'Words,' 'World' and 'I Started a Joke': erano tutte tra le mie grandi favorite. Ricordo che le cantavamo con Tim Staffel e Freddie Mercury nei veri vecchi tempi! Sono autori e cantanti sempre perfetti e le loro armonie vocali sono un libro di testo per chiunque voglia studiare gli arrangiamenti vocali nella musica pop. Molti anni dopo, ascoltando "You win again", sono rimasto senza parole: per me è un capolavoro moderno di produzione: devastante semplicità eseguita con molta sagacia. Maurice era di gran lunga il più amichevole e quello che ti metteva a tuo agio, molto modesto e con i piedi per terra. Mancherà al mondo intero, ma il suo lavoro sarà apprezzato per sempre".

Elton John: "Era un artista di talento, ma soprattutto era un tipo simpatico. E' una tragedia ed un immenso shock."

Roby Facchinetti & Dodi Battaglia (Pooh) "E' una grandissima perdita, ma chi, come lui, ha regalato emozioni... non morirà mai".


- I primissimi commenti e tributi dei fans di Bee Gees Italy (gennaio 2003)
- La sezione dedicata a Maurice Gibb nel forum di Bee Gees Italy

TV e giornali in Italia ed in Gran Bretagna (12 e 13 gennaio 2003)

RAI: Il servizio del TG2 (Real player video)
Il Corriere della Sera
La Repubblica

BBC


 
 





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