"Living Eyes"
   Polydor/RSO Records, 1981

Living Eyes


Living Eyes
He's A Liar
Paradise
Don't Fall In Love With Me
Soldiers
I Still Love You
Wildflower
Nothing Could Be Good
Cryin' Every Day
Be Who You Are


Questo ottimo album , edito in Italia nell'autunno del 1981, ha il solo torto di essere stato pubblicato dopo la grande abbuffata di successi derivanti dall'incredibile boom commerciale di "Saturday Night Fever" e del successivo "Spirits Having Flown". I due album appena citati riuscirono ad ottenere 6 numeri uno tra i singoli in USA, vendendo circa quaranta milioni di copie in tutto il mondo, ma la cattiva gestione dell'immagine dei fratelli Gibb da parte del management (e l'ingenuità dei Gibb) cauṣ una vera e propria crociata da parte dei media (le radio in particolare) contro la musica dei Bee Gees. Il risultato fu una fase di declino commerciale che (al di là di un evitabile "remake" di "Sgt. Pepper's" dei Beatles) per prima cosa colṕ questo lavoro, che fu sottovalutato ed osteggiato, nonostante il deciso cambio di stile musicale in esso operato. I Bee Gees infatti, nonostante il loro fulmineo e clamoroso successo danzereccio, non sono mai stati un gruppo "disco". La loro musica, nella loro longeva carriera, grazie alla loro indubbia versatilità compositiva, ha spaziato in tutti i meandri della musica pop cosidetta "mainstream" ("in voga"). Quindi numerosi sono stati anche gli ammiccamenti al buon R&B ed alla musica del genere Motown, oltre ovviamente a tutto il pop dei sixties. Il loro coinvolgimento nella disco music si pụ a tutti gli effetti considerare uno di questi "sconfinamenti". In "Living Eyes", vista nel frattempo la messa al rogo della disco-music, Barry, Robin e Maurice Gibb propongono un delizioso mix di country-rock e raffinato easy-listening, circondadosi di grandissimi musicisti del calibro di Don Felder degli Eagles e di noti session-man come l'ottimo Steve Gadd. L'album contiene tante piccole gemme, tranne l'abbastanza ordinaria "Soldiers" (l'unica cantata in falsetto) e la migliorabile "Cryin' everyday". Spiccano le splendide "Be who you are", "Don't fall in love with me" e "Nothing could be good". Da menzione pure le buone "Paradise", "Living Eyes" e il country "Wildflower". In Italia (a differenza di altri mercati) l'album ed il primo singolo (il rockeggiante "He's a Liar") si difesero bene, centrando abbondantemente la top ten, ma ovviamente le attese commerciali, dopo le glorie passate, furono nettamente disattese.

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