"High Civilization"
   Warner Brothers Records, 1991

High Civilization

High Civilization
Secret Love
When He's Gone
Happy Ever After
Party With No Name
Ghost Train
Dimensions
The Only Love
Human Sacrifice
True Confessions


I Bee Gees si guardano intorno e scelgono ... i Bee Gees! Sembra una frase senza senso ma č il commento che esprime in estrema sintesi questo "High Civilization", con il quale i fratelli Gibb concludono la loro avventura discografica con la etichetta Warner Bros. Infatti questo č il terzo ed ultimo album (dopo i buoni "E.S.P" -1987- e "One" -1989) con la major label americana. Sicuramente questo influisce non poco nella scarsa promozione effettuata per questo interessante lavoro, che comunque sarā poco dopo supportato da una tourneč piena di concerti "sold-out", specie in Europa. In questo album i Gibb si dedicano con ammirevole coraggio ad esaminare le sfaccettature e le "confezioni" della musica dance in voga in quel periodo, pur restando tutto sommato fedeli al loro genere pių tipico, quel "blue-eyes soul" che ai tempi di "Saturday Night Fever" venne frettolosamente etichettato esclusivamente come disco-music (etichetta che i tre hanno sempre sdegnosamente rifiutato). Cosė in questo album su 11 canzoni ne troviamo addirittura 5 che spaziano tra hip-hop, funky ed ingenua dance music. Ingente uso (ed abuso) di batterie elettroniche e programmazioni, buone percussioni e vocals sacrificate allo scopo. Sfilano "Human Sacrifice", "Evolution", "Dimensions" e "Party with no name", che insieme a "True Confessions" rappresentano i momenti pių significativi di questa ampia parte del disco dedicata a questo genere di sonoritā. Ma la sensazione che pervade questo lavoro č che alla fine i Gibb stessi sembrino preferire le atmosfere per loro pių congeniali ed istintive (specie quando come in questo disco si auto-producono). Infatti i momenti per i quali questo lavoro va acquistato sono quelli in cui i Bee Gees si dedicano alle ballads ed ai midtempos (espressione che significa pių o meno "nč lenti nč veloci"), forse con poco spirito innovativo ma sicuramente con immensa classe e tanto mestiere. Troviamo infatti la meravigliosa "The only love", che da sola vale l'acquisto del disco. Questa canzone rappresenta la stupiditā del pregiudizio. Infatti molti boss delle radio e dei networks, in preda al decennale "impegno" di non proporre qualsiasi cosa sia dei Bee Gees, hanno privato tantissimi ascoltatori di questa bella ballad. Un vero peccato. Presenti anche le buone "Happy ever after" e "Ghost train", insieme ai due singoli (molto diversi tra loro), il ruffiano "Secret Love" (top 5 in UK e Germania e top 10 nella Eurochart) e il rocckeggiante "When he's gone". In conclusione un buon lavoro che avrebbe reso molto di pių se i momenti funky fossero stati suonati con belle batterie e sezione fiati con tanto di sudore di musicisti. L'elettronica si sposa quasi sempre male con le emozioni, delle quali sono impregnate 99 volte su 100 le splendide atmosfere musicali di questi maestri del pop.

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