"Here at last...Bee Gees Live "
   RSO Records, 1977

Here at last... Bee Gees Live

I've Gotta Get A Message To You
Love So Right
Edge Of The Universe
Come On Over
Can't Keep A Good Man Down
Medley: New York Mining Disaster 1941, Run To Me, World, Holiday, I Can't See Nobody, I Started A Joke, Massachusetts
How Can You Mend A Broken Heart
To Love Somebody
You Should Be Dancing
Boogie Child
Down The Road
Words
Wind Of Change
Nights On Broadway
Jive Talkin'
Lonely Days


Questo doppio album dal vivo, registrato durante un concerto a Los Angeles il 20 dicembre 1976, dimostra chiaramente il periodo di grazia artistica e commerciale che attraversavano i Bee Gees gia’ prima di "Saturday Night Fever". Pubblicato nel maggio 1977, l’album raccoglie tutti i successi dei Gibb dal 1967 al 1976, con particolare enfasi ai quattro brani che raggiunsero la vetta della classifica USA dal 71 al 76 ("How can you mend a broken Heart", "Lonely days", "Jive Talkin’" e "You should be dancing") ulteriore prova che smentisce categoricamente chi pensa (non conoscendo, o peggio disconoscendo, i Bee Gees e la loro storia) che prima di "Saturday Night Fever" i Bee Gees fossero scomparsi nel nulla dopo l'iniziale fiammata dela fine degli anni sessanta. Nel disco, molto piacevole per la sua particolare freschezza ed energia e che, fortunatamente, non subisce i freddi aggiustamenti da studio che caratterizzano tutti gli album “live” (o presunti tali) dei nostri giorni, spiccano le splendide versioni di “Love so right” (# 3 in USA e molto conosciuta pure in Italia), “Words”, “Nights on Broadway” e una sezione “medley” contenente versioni "unplugged" (nei concerti dei Bee Gees da sempre sono immancabili i momenti strettamente acustici) di grandi successi come "New York mining disaster 1941", "Run to me" (# 2 in Italia), "I started a joke", "Massachussets" e una versione molto "R&B" di "To love somebody". Non manca inoltre una capatina su atmosfere country ("Come on over", portata al #1 delle classifiche country USA dalla allora giovanissima Olivia Newton-John). L’uso sapiente di una ottima sezione di fiati ed il buon livello della band che accompagnava i Gibb in quella fortunata tournee’ sono gli ingrendienti finali che rendono questo album davvero imperdibile.

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